Verso la fine degli anni ‘60, secondo la leggenda, in corrispondenza di un estate particolarmente torrida i dj dell’isola durante le dancehall rallentarono la velocità dei loro dischi…e dal rock steady si passò al reggae: roots reggae. Il nome si dice sia stato inventato dai Toots and The Maytals che intitolarono un loro brano “do the reggey”. Ritmi più lenti, ruolo predominante del basso, che crea vere e proprie melodie e non solo accompagnamenti. Tematiche più impegnate, di denuncia, con argomentazioni sociali e avvento della fede rasta all’interno della musica. Molti i cantanti del periodo, ma prevalenti erano senza dubbio le formazioni di trio vocale come i Mighty Diamonds, i Congos, gli Abyssinians, i Wailers, i Melodians, i Gladiators, i Culture…
Già dagli anni sessanta per le strade della Jamaica nascevano i primi sound system, delle vere e proprie discoteche itineranti con al microfono i dj, detti toaster, che infiammavano la danza improvvisando intermezzi parlati e sincopati sulle versioni strumentali dei brani più famosi dell’epoca. U Roy fu senza dubbio il capostipite, ed è indimenticabile e campionatissima la sua Wake The Town.
Negli anni settanta la Giamaica ha prodotto, a mio avviso, la migliore musica di sempre, affidandosi a voci storiche del calibro di Peter Tosh, Israel Vibration, Max Romeo, Ijahman Levi, Dennis Brown, John Holt, Gregory Isaacs, Freddie McGregor, Horace Andy.
Tanti cantanti, seguiti sul palco e in studio da musicisti turnisti, o anche vere e propre formazioni all’occidentale, come i Third World, band composta da ottimi strumentisti e cantanti che conferivano al suono jamaicano una forte connotazione funk, rock e soul.
venerdì 26 giugno 2009
La Storia del reggae -Seconda parte-
E non potrei non parlare di tutti i gruppi e gli artisti che hanno suonato e suonano nya binghi, il ritmo percussivo, fatto con i tamburi tradizionali, tipico delle cerimonie rasta e direttamente ereditato dagli antenati africani. Ras Michael and the sons of negus è senza dubbio la realtà più importante.
Continua...
Etichette: reggae, roots, Storia del reggae
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